Sandra e Moise erano nati da poche settimane quando si sono incontrati per la prima volta. Non erano fratelli ma sembravano accomunati dallo stesso triste destino. Entrambi erano stati abbandonati a distanza di poche ore davanti al centro di accoglienza per bambini orfani di Abomey-Calavi in Benin.
Le loro condizioni di salute erano piuttosto buone anche se il medico che li aveva visitati aveva riscontrato in entrambi i casi uno stato di malnutrizione. Molto probabilmente le mamme dei due piccoli erano troppo povere per poter garantire loro una corretta alimentazione. I due bambini erano evidentemente sotto peso e il personale del centro era convinto che non fossero stati allattati come avrebbero dovuto e che avessero seguito un alimentazione non adatta alla loro età.
L’allattamento al seno è fondamentale nei primi sei mesi di vita affinchè il bambino riceva tutto quello di cui ha bisogno per crescere sano e per raggiungere il naturale equilibrio psicofisico. Nei paesi del sud del mondo però oltre il 60% dei bambini non viene allattato e un bambino su sei è sottopeso perché non segue un’alimentazione che sia in grado di sostituire il latte materno. Secondo i dati ufficiali pubblicati dall’Unicef e dalla comunità scientifica internazionale, un bambino sottopeso corre un rischio nove volte maggiore, rispetto a un bambino sano, di subire ritardi nella crescita o di non sopravvivere ai primi anni di vita.
Sandra e Moise adesso stanno bene. Hanno potuto contare sull’aiuto del personale specializzato del centro che si è preso cura dei due piccoli come di tutti gli altri bambini ospiti della struttura. Il personale ha garantito loro assistenza medica e una alimentazione equilibrata in grado di sostituire l’assenza di latte materno.
Per Sandra e Moise il centro di accoglienza ha rappresentato l’unica possibilità di sopravvivenza ma sono ancora tanti i bambini che ogni giorno vengono abbandonati dalle loro giovani madri, troppo povere per potersi prendere cura dei loro piccoli.
voi che date 1 cent a questa o altre simili organizzazioni siete, a mio avviso, corresponsabili del problema che dite di voler combattere.